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martedì 2 novembre 2010

BETTY BOOP..

Betty Boop is an animated cartoon character created by Max Fleischer, with contributions from animator Grim Natwick among others. [1][2][3][4][5][6] She originally appeared in the Talkartoon and Betty Boop series of films which were produced by Fleischer Studios and released by Paramount Pictures. She has also been featured in comic strips and mass merchandising. With her overt sexual appeal, Betty was a hit with film-goers, and despite having been toned down in the mid-1930s to appear more demure, she became one of best known cartoon characters in the world and remains popular today.









Betty Boop è un celebre personaggio del mondo dell'animazione, nato negli anni trenta dalla fantasia prolifica e irriverente dei fratelli Fleischer.
La figura di Betty irruppe con una carica erotica imprevedibile nel panorama dell'animazione americana, punteggiata da bambini tondeggianti e animali parlanti. È la tipica flapper, cioè la ragazza alla moda del periodo jazz, irriverente e maliziosamente mascolina. Porta il taglio di capelli più alla moda del periodo, corti e frangiati, indossa un vestitino succinto che lascia scoperte le spalle e la giarrettiera, e pare più che consapevole del suo sex appeal ma è anche fornita di una buona dose di auto-ironia.
Una figura a tal punto sovversiva, ispirata alla celebre cantante degli anni '20 Helen Kane, non poteva durare a lungo. Dapprima le fu affiancato il clown KoKo, in seguito Bimbo, un cucciolo di cane, e infine Grumpy, un arzillo vecchietto, nel tentativo di stemperare i toni del cartone.
Intorno al 1935 le proteste del pubblico conservatore e l'applicazione del Codice Hays costrinsero Betty a dedicarsi alle faccende domestiche e ad accudire animali, sostituendo la storica mise con abiti castigati, e questa fu la sua fine. Abbandonò gli schermi nel 1939.
Minnie the Moocher è forse il film più meritevole e famoso di Betty. Prende il titolo dalla celebre canzone di Cab Calloway e narra la storia di una ragazza che scappa di casa e affronta i pericoli della notte. Vediamo la fanciulla tra folle di spettri piena di paura viviamo inquietanti suggestioni e visioni di morte. Il ritorno a casa finale si conforma pienamente alla morale dell'epoca, ma il film resta senza dubbio moderno ed innovativo.
Nonostante la sua "prematura scomparsa" dagli schermi cinematografici, il personaggio ha guadagnato stima e valore nel tempo, diventando un vero e proprio mito dell'animazione in tempi successivi, rimanendo celebre fino ai giorni nostri. Una prova è la sua apparizione nel film di Robert Zemeckis Chi ha incastrato Roger Rabbit, del 1988.
Nel 1989 Betty Boop appare nella copertina del primo album di Francesco Baccini.














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